Descrizione
Perugia, 14 luglio 2025 - È in corso di svolgimento oggi presso la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica il convegno "Verso il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale: quali strumenti per la salute nel territorio?", un appuntamento strategico che ha rappresentato il punto di arrivo dei lavori preparatori condotti con i professionisti delle quattro aziende sanitarie regionali e, al contempo, il punto di partenza per lo sviluppo dei progetti territoriali che confluiranno nel Piano Socio Sanitario Regionale 2025-2030.
L'evento, che ha visto la partecipazione di oltre 220 persone, tra professionisti del sistema sanitario regionale, rappresentanti di istituzioni, enti locali e mondo dell’associazionismo, ha rappresentato un momento di confronto cruciale per affrontare le grandi trasformazioni in corso: l'invecchiamento della popolazione, l'incremento delle patologie croniche e delle fragilità, e le innovazioni tecnologiche che stanno ridisegnando il panorama sanitario.
"Oggi abbiamo posto le basi per una sanità più vicina alle persone e ai loro bisogni reali", ha dichiarato la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti. "Il nuovo Piano Socio-Sanitario Territoriale rappresenta una visione strategica che mette al centro la persona, la domiciliarità e l'equità territoriale. Attraverso le 23 Case della Comunità, i 16 Ospedali di Comunità e le 9 Centrali Operative Territoriali che andremo a realizzare, porteremo i servizi ancora più vicino ai cittadini umbri, garantendo continuità assistenziale e personalizzazione delle cure. È un cambio di paradigma che richiede il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema sanitario e sociale, perché solo insieme possiamo costruire il welfare del futuro".
Il convegno ha rappresentato il momento culminante di un intenso percorso di ascolto e confronto che ha coinvolto negli ultimi mesi i professionisti delle quattro aziende sanitarie regionali - le due Aziende USL Umbria 1 e 2, l'Azienda Ospedaliera di Perugia e l'Azienda Ospedaliera di Terni. I contributi emersi da questo lavoro preparatorio hanno fornito la base per la definizione delle linee strategiche del nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale 2025-2030. Allo stesso tempo, l'evento ha lanciato la fase operativa di sviluppo dei progetti territoriali specifici che andranno a costituire l'ossatura del Piano. I risultati dei tavoli tematici pomeridiani rappresentano infatti il primo tassello di un processo di co-progettazione che vedrà nei prossimi mesi il coinvolgimento attivo di tutti i territori umbri nella definizione delle soluzioni più appropriate per rispondere ai bisogni sanitari e sociali locali.
Il Piano Socio-Sanitario Territoriale della Regione Umbria rappresenta uno strumento complesso e articolato che mira alla trasformazione strutturale del sistema sociosanitario regionale attraverso un'integrazione avanzata tra servizi sanitari e sociali, orientata alla persona, alla domiciliarità e all'equità territoriale. Il documento prende avvio dal quadro normativo nazionale più recente, in particolare dal DM 77 del 2022, che ha riformato l'assistenza territoriale, e dal decreto legislativo 62 del 2024, che disciplina i progetti di vita personalizzati per le persone con disabilità. La nuova strategia di intervento prevede una riorganizzazione della rete dei servizi attraverso la costituzione di 23 Case della Comunità, 16 Ospedali di Comunità e 9 Centrali Operative Territoriali. Queste strutture hanno il compito di portare i servizi vicino ai cittadini, agendo su prossimità, continuità e personalizzazione dell'assistenza. La casa viene riconosciuta come primo luogo di cura, con una forte valorizzazione dell'Assistenza Domiciliare Integrata, della telemedicina e delle Unità di Continuità Assistenziale. Il Distretto sociosanitario, come articolazione dell'Azienda USL, rappresenta il fulcro dell'intera organizzazione territoriale e assume un ruolo strategico nella programmazione dei servizi, nella valutazione dei fabbisogni e nella gestione dell'offerta integrata. Grande attenzione è riservata alle nuove professioni sanitarie di comunità: l'Infermiere di Famiglia o Comunità, lo Psicologo di base e il Fisioterapista di comunità. Queste figure operano in équipe con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, contribuendo a identificare precocemente i bisogni e a promuovere interventi tempestivi e di prossimità. La gestione personalizzata degli interventi avviene attraverso strumenti finanziari innovativi come il Budget di Progetto e il Budget di Salute. Il primo riguarda la costruzione di un pacchetto di interventi integrati per una specifica persona, mentre il secondo permette una gestione flessibile delle risorse per garantire l'inclusione sociale, il supporto abitativo, la domiciliarità e l'inserimento lavorativo.
Il Piano riconosce il Terzo Settore come pilastro del nuovo welfare territoriale. Le organizzazioni del non profit sono coinvolte non solo nella gestione dei servizi, ma anche nella pianificazione, attraverso gli strumenti dell'amministrazione condivisa come la co-programmazione e la co-progettazione, disciplinate dalla legge regionale 2 del 2023. Il sistema informativo è concepito come ecosistema digitale integrato, con l'obiettivo di raccogliere, condividere e analizzare dati sanitari e sociali in maniera interoperabile. Sono previsti strumenti come il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, la piattaforma di Telemedicina regionale e soluzioni basate sull'Intelligenza Artificiale, per migliorare la presa in carico, l'efficacia degli interventi e il monitoraggio degli esiti. Il pomeriggio è stato dedicato a sei tavoli tematici realizzati con la metodologia Metaplan, una tecnica di lavoro inclusiva che ha utilizzato la comunicazione strutturata e la visualizzazione per favorire il confronto tra tutti i partecipanti. I gruppi di lavoro hanno affrontato temi cruciali: dalla stratificazione dei bisogni alla presa in carico personalizzata attraverso le Unità di Valutazione Multidimensionale, passando per la centralità del backoffice con i servizi 116117, Cup, Cot-Hub e Cot-Spoke, fino alle reti di prossimità rappresentate dalle Case di Comunità e dagli Infermieri di Famiglia. Altri tavoli hanno approfondito la centralità della persona nei percorsi diagnostico-terapeutici integrati, l'integrazione ospedale-territorio attraverso le dimissioni protette e gli Ospedali di Comunità, e il ruolo delle comunità proattive e inclusive con il coinvolgimento del Terzo Settore.
All'evento hanno partecipato importanti rappresentanti istituzionali, a partire da Joseph Flagiello, Amministratore Unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, che ha ospitato l'iniziativa, e dall'Assessore regionale Fabio Barcaioli, responsabile per l'istruzione e la formazione, il welfare, le politiche abitative, giovanili, la partecipazione, la pace e la cooperazione internazionale. Ha portato i suoi saluti la Sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi. Il programma scientifico ha visto protagonisti i massimi esperti del settore sociosanitario regionale. Daniela Donetti, Direttore Salute e Welfare della Regione Umbria, ha presentato il Piano illustrandone la portata innovativa e gli obiettivi strategici. Paola Casucci, Dirigente del Servizio Programmazione sanitaria, assistenza territoriale e integrazione sociosanitaria, ha approfondito il tema della nuova sanità territoriale dal DM 77 al PNRR, evidenziando gli standard e i percorsi di presa in carico. Valentina Battiston, Dirigente del Servizio programmazione della rete dei servizi sociali, integrazione sociosanitaria, economia sociale e Terzo settore, ha affrontato la sfida dell'integrazione sociosanitaria introdotta dal decreto legislativo 62 del 2024. Emilio Paolo Abbritti, Direttore del distretto del Trasimeno della USL Umbria 1, ha illustrato i ruoli e gli strumenti nella presa in carico integrata e personalizzata, moderando anche una tavola rotonda sul ruolo del Distretto nella nuova sanità territoriale. L'evento si è avvalso della collaborazione scientifica di ASIQUAS, l'Associazione Italiana per la Qualità dell'Assistenza Sanitaria e Sociale, rappresentata dal Segretario nazionale Giorgio Banchieri, che ha presentato le metodologie di programmazione integrata e partecipata attraverso Meta Plan, SWOT Analysis e azioni di miglioramento.