Descrizione
Dal 5 al 16 maggio 2025, l’Azienda Ospedaliera di Perugia ospita quattro professionisti sanitari palestinesi – medici e infermieri – nell’ambito di un programma di tirocinio formativo presso il Centro per le Malattie Emorragiche Congenite della Struttura di Medicina d’Urgenza, diretta dalla prof.ssa Cecilia Becattini, che si è svolto in collaborazione con il Centro Regionale Sangue, diretto dal dott. Mauro Marchesi.
La permanenza a Perugia si inserisce all’interno del progetto HaemoPAL, iniziativa di cooperazione internazionale nata dalla collaborazione tra il Centro Nazionale Sangue, le Regioni Umbria, Marche, Emilia-Romagna e Toscana, la Fondazione EMO e la Fondazione For Anemia, con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (AICS) del Ministero degli Affari Esteri.
Obiettivo del progetto è migliorare l’assistenza e la cura delle persone affette da Malattie Emorragiche Congenite (MEC) e Emoglobinopatie nei territori palestinesi, attraverso attività di formazione, scambio di competenze e invio di farmaci plasmaderivati donati dai cittadini italiani. Tali medicinali, forniti dalle Regioni partner, derivano da eccedenze rispetto ai fabbisogni nazionali e vengono destinati a scopi umanitari in linea con quanto previsto dalla legge n. 219/2005 e dall’Accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013.
Stefania Proietti, Presidente della Regione Umbria, dichiara: “Questo intervento si inserisce pienamente tra le iniziative previste per l’impiego etico e solidale dei medicinali plasmaderivati eccedenti. Grazie al Ministero della Salute, il Centro Nazionale e Regionale Sangue e le Regioni coinvolte abbiamo dato vita a una rete di esperti nell’ambito della cooperazione sanitaria, che riguarda in particolar modo i paesi e le popolazioni civili ingiustamente colpite da conflitti. Il gesto di cura che parte dall’Umbria diventa così un gesto di speranza di pace. Un sentito ringraziamento va pertanto ai professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e dell’Università degli Studi di Perugia per l’accoglienza e l’eccellente formazione offerta con professionalità e umanità ai colleghi palestinesi”.